mercoledì 1 giugno 2011

La "buonacucina" dove è andata a finire?


di Mattia Ravioli



La gastronomia (dal greco gastèr = ventre e nomìa = legge) è l'insieme delle tecniche e delle arti culinarie;(Wiki)
non sempre però si fa buona cucina...
La cosa principale per fare invece "buonacucina" resta sempre e comunque la qualità.
Non sarebbe difficile mettere in relazione cibo e cultura ma
 se alle spalle non si ha estro ed arte è forse impossibile.
Doti che si possono trovare nel suo piccolo in ognuno di noi?
Difficile da decifrare, altrettanto impossibile da provare...
Basti pensare che "cani e porci" si avvicinano nel mondo della gastronomia senza nemmeno sapere cosa stanno facendo.
La qualità dei prodotti sta andando piano piano sparendo,la gente di rado spende denaro per mangiare e bere bene.
Anche gli addetti ai lavori frequentemente non riescono a decifrare cosa e da dove proviene ciò che stanno mangiando e bevendo.
E' un fatto culturale o è allora davvero bassa la percentuale di persone che decifrano ciò che hanno davanti?
Il mondo enogastronomico è un labirinto senza uscite ma attraverso piccoli segreti è molto più semplice di quanto si pensi;
-    Qualità ovvero Denaro 
-     Informazione ovvero Cultura
-     Intuizione ovvero Sapore

Bisogna farla finita di seguire le tendenze del momento, le mode patetiche solo perchè dietro c'è un business di milioni di euro.
Anche le guide spesso e volentieri sono poco attendibili.
Ognuno di noi deve avere il coraggio di scegliere,selezionare,apprezzare,ambire senza farsi prendere in giro dall'orrendo sistema.
Girando vedo sempre meno la professionalità nei settori.
Fortunatamente non in quei posti che non si possono rimproverare, perchè infallibili per scelta e tendenza.
Quelli affermati e fidati sono migliori degli altri perchè sicuramente, oltre al talento, hanno fatto uno studio mirato sul tutto.
Basti pensare che dietro a questa scienza interdisciplinare ci sono biologi,agronomi,filosofi,storici,antropologi,psicologi,sociologi,ricercatori del gusto e quant'altro...
Facciamo scelte serie nel rispetto di chi dimostra ciò che sa fare,
di chi dedica una Vita alla ricerca di ciò che mangeremo e berremo,
di chi riesce a fare cibi e bevande utilizzando la Natura che ci circonda,
 senza andare a cercare vie traverse utilizzando prodotti "Innaturali" che provocano poche emozioni e che fanno anche male all'apparato gastrointerico del corpo umano.

continua...

     02,32 del giorno della festa della nostra repubblica...





Il "Signor Elio" e il suo "maldafrica"...







   Arrivo a tarda sera per raggiungere la famiglia della mia donna che era stata invitata a cena proprio li'. 
Ero stato invitato anch'io a scatola chiusa pur non conoscendolo.
 Purtroppo, causa  impegni, ho dovuto rifiutare.
 Ho promesso però che li avrei raggiunti per prendere un caffè.
Molto bella l'idea..

 Mi accoglie alla porta con grande cordialità ed ospitalità.
 Ci presentiamo stringendoci la mano:
" Ciao, piacere Mattia!"
"Piacere Elio".
La prima cosa che mi chiede e'  se voglio prendere qualcosa.
Mi propone un nocino ed una ratafià fatto/a in casa:
 non posso rifiutare!
 Salendo le scale che dal pianterreno portano al piano superiore per aggiungere amici e parenti nella veranda,
 rimango impressionato da quante fotografie nell'arco della tromba delle scale, sono affisse sui muri. 
L'occhio mi va su una foto che a me sembra la "Foresta Nera"...
 Proseguendo di due scale alla volta, noto una grande fotografia del Grand Canyon fino a quando, arrivato sul pianerottolo del piano superiore,
 guardo un toccante tramonto e penso:
 questa è l'Africa!
   Per raggiungere la veranda in legno lamellare molto bella, attraverso la cucina.
 Noto un'infinità di pesci di varie dimensioni e di varie speci appesi nei muri.
 Mi accomodo.
 Arriva dopo un istante il Signor Elio un po' claudicante(e' stato operato ad una caviglia)
 con due bottiglie in mano.
 Sono proprio il nocino e la ratafià di cui mi aveva accennato. 
Mi chiede inoltre se voglio del Vino fatto in casa proprio da lui... l'unico problema è che dovrebbe riscendere tutte le scale per andare in cantina a prenderlo; dico che va bene qualsiasi cosa e apprezza questo mio gesto,
 lanciandomi subito una battuta:
 "sto vajolo senza manco conoscejo, già me piace".
 Sono entusiasta di aver fatto subito una buona impressione al Signor Elio; 
allo stesso tempo onorato di aver messo piede nella sua casa. 
Con grande stupore inizio ad ascoltarlo......
 Aveva ripreso un discorso che forse,
 per venirmi incontro,
 aveva lasciato a metà,
 qualche istante prima.
 Si parla di Africa;
 sta raccontando un viaggio che tre anni fa, ha fatto in compagnia di una coppia di amici in Madagascar.
 Subito ripenso alla fotografia che avevo incontrato per le scale... in quel momento ho la certezza matematica che quella foto ha profumo di Africa.
 Entro anch'io nel discorso e con grande ammirazione, pur avendo ascoltato poche parole,
 inizio a  fargli alcune domande.
 Inizio a degustare prima la ratafià e poi il nocino;
 sono incredibilmente favolosi.
 Hanno un sapore al gusto vero e naturale.
 Sento l'odore del fieno,
profumo di erbaceo,
nota olfattiva di erba appena tagliata...
Stando in aperta campagna non potrebbe che non essere così.
 Penso che solo un contadino può mettere all'interno di quelle due bottiglie tanta naturalezza,lasciando l'alcol da parte.
 Ho voglia di fumare, ma in quel momento, mi accorgo di aver dimenticato il pacchetto di sigarette nella mia macchina.
 Si presta con garbo facendomi capire con lo sguardo rassicurante che può  
accontentarmi,
malgrado lo voglia,
 di un ottimo sigaro.
Accetto ben volentieri!
 Si alza di scatto e torna nella veranda con una scatola di Montecristo.
 Aveva riportato questi sigari anni dietro dalla Cuba di Fidel.
 È uno spettacolo di sapori.
 Raffinato e' quell'accostamento sigaro-liquore:
la morbidezza di quel sigaro con un finale di tostatura,
 si sposa perfettamente con l'amarognolo che ti lascia quel fantastico liquore ottenuto dal mallo della noce,nel finale.
 Non ho alcuna intenzione di farlo scomodare;
 chiedo cortesemente un portacenere, mi dice che sono io l'ospite e che andrà  lui a prenderlo.
 Resto di stucco dalla bontà di questo uomo.
 Sono affascinato dalla generosità che riesce a trasmettere...
 di punto in bianco torna  fra noi con degli album tra le mani di infinite fotografie.
Torna alla sua Africa,ai suoi viaggi e ha voglia di farci vedere quelle magnifiche fortune che la natura sa regalarci.
 Inizia con la raccolta del viaggio che ha fatto lo scorso agosto in Botswana.
 Inizia parlare di questa Repubblica civilissima ai confini con la Namibia,Zambia e Zimbabwe. Terra a sud dell'Africa ma allo stesso tempo a Nord del Sudafrica.
 Arrivano le foto del delta dell' Okavango:
 secondo fiume più importante della  repubblica Botswana. Ci dice che la caratteristica più incredibile di questo fiume è che nel periodo delle piogge forma delle vere e proprie pianure alluvionali di circa 15.000 km².
 Girando una pagina dell'album vedo la foto di un coccodrillo di dimensioni maestose:
mi spiega che l' ha scattata proprio li'.
  Passano pochi istanti ed arrivano le fotografie del parco del Chobe.
 E' li che sfogliando l'album arrivano i big five:
 leone rinoceronte leopardo bufalo ed elefante.
 Elio racconta il Safari
 il campo viene installato lungo le rive del fiume Boteti dove può gustare la prima cena sotto il cielo stellato africano al crepitio del fuoco.
 Iniziano gli spostamenti con dei trabiccoli forniti di guida ed interprete.
 Si recano alle cascate Vittoria (Victoria Falls)
 che sono le cascate più spettacolari del mondo.
 Si trovano lungo il corso del fiume Zambesi, che in questo punto demarca il confine geografico politico tra lo Zambia e lo Zimbabwe. Sono uno spettacolo della natura prima o poi andrò a vederle sono alte128 m.

A quel punto ci spiega che è inutile stare a descrivere cos'è l'Africa...............
 devi assolutamente andarci per capire in maniera dettagliata di cosa si stia parlando.
 Profumi, cinguettii, natura, colori di tutte le varie tonalità che esistano.
Confida che  i "Tramonti Africani" una volta visti,
 riescono ad entrare nel cuore delle persone e da lì a poco,
 senti il bisogno di dover tornare in quella terra.
 Si fanno le 23.30 e a quel punto, mezzo sbronzo,(va a vino e ratafià)
 inizia a pensare che la frittata è fatta! 
Avrebbe avuto voglia di andare a pesca il giorno seguente
 ma calcolando i bicchieri nelle vene e la fatica per cucinare fatta,
 diventa sempre più difficile l'ipotesi di andarci... 
Si parla di politica;
 si continua a dialogare di emozioni;
 si vocifera della scelta religiosa che egli ha fatto:
 e' un cristiano  protestante o meglio un "cristiano riformato"( così vengono definiti)
 e di tutte le lunghe lotte teologiche con il papato e compagnia bella...
Anche se egli avrebbe voluto che tutti quei piatti fossero rimasti sul tavolo,
le donne presenti,
con gesto nobile,
 si alzano e iniziano a sparecchiare la tavola.
Caricano la lavastoviglie tra i brontolii del Signor Elio,
 il quale dice,
 di non preoccuparsi tanto quei piatti li avrebbe tolti la donna di servizio(egli è scapolo) l'indomani.
 Ci prepariamo per la buona notte.
 Sulla tromba delle scale sostiamo qualche altro minuto tra i racconti finali di Elio.
 Ci accompagna fino a sotto
 dicendo che deve rimettere la sua automobile nel garage.
 Tra abbracci e baci ci salutiamo con immenso piacere.
Gli dico  che è stata una cosa fantastica averlo conosciuto,
 che mi ha fatto vivere una serata che non avrei mai aspettato,
gli do un arrivederci al più presto.
 Proprio sul punto dell'arrivederci non riesce a tener intrappolato
quel segreto che ha nel cuore e quel "Mal D' Africa":
 ci svela che nel mese di luglio tornerà in quella Terra e che prima della sua partenza saremo ospiti ancora,
 nella sua meravigliosa ed accogliente Domus.
  un'altra ottima cena lì......
 sì che verrò!
 Menù tutto da decidere?credo di no.
 una chicca ce l'ha detta;
 qualora dovesse pescare un luccio ce lo farà alle noci...

Mattia Ravioli